Storia

25 Marzo 2021 | Clarita Ferri

Basket: lo sport del cielo.

Tipici desideri di un adolescente americano: un paio di Jordan per il compleanno, una TV su cui seguire l’NBA e un pallone neroarancio per giocare al parchetto con gli amici. Da qui partono i sogni di molti.   

Il basket non può vantare nobili origini risalenti all’antichità, ma ‘solo’ la grande intuizione di un singolo uomo: James Naismith. Prof di educazione fisica nel Massachusstes, Naismith ha l’obiettivo di cercare un allenamento alternativo per giocatori di baseball e football. E da questa necessità, nel 1891, nasce la pallacanestro, ispirata al “Duck-on-a rock” (sì, “Anatra sulla roccia”) un gioco tradizionale dell’Ontario. Per Naismith? Facile. Una palla da calcio, una palestra, 13 regole, 18 giocatori e due cesti in vimini. Ed ecco la prima partita di basket della storia. Naismith immagina un gioco no-contact, basato sul rispetto e sulla non-violenza, un gioco nel quale spintoni e trattenute vengono puniti: qualcosa di completamente distante dal football americano. Contrariamente al suo desiderio, spesso nella storia verrà assegnato a questo sport l’appellativo di Cage Game, il “gioco della gabbia”, a causa delle recinzioni poste tra il campo e le tribune, per evitare lanci di bottiglie e scarpe di tifosi irriverenti, gesti spesso e volentieri ricambiati da qualche giocatore innervosito. E i cestisti stessi, a volte, indosseranno protezioni per limitare i danni del gioco. Di certo non è stato un percorso sempre ‘rose e fiori’, ma come tutte le cose nuove ed interessanti, il basket si diffonde pian piano in tutto il mondo, rendendo gli allievi di Naismith dei veri e propri “missionari” di questo sport. Nei primi anni, è la pallacanestro femminile ad avere più successo e ad entusiasmare le giovani studentesse. Questo meraviglioso sport arriva nelle palestre italiane alla fine della Prima Guerra Mondiale. Chiamato inizialmente “palla al cesto”, il basket vede nascere le sue prime stelle tricolori: Pieri, Lombardi, Vianello, Vittori, Riminucci. La squadra azzurra prende forma e raggiunge livelli mondiali. All’estero, nel frattempo, nasce la FIBA, la Fédération Internationale de Basketball Amateur, che darà la spinta per l’inserimento del basket nel programma olimpico. Ed è proprio Naismith, presidente onorario della FIBA, ad alzare la prima palla alle Olimpiadi di Berlino del ’36, consegnando l’oro agli USA. E da questo momento la pallacanestro diventa un fenomeno mondiale, raggiungendo case, scuole e persino la televisione. Dieci anni dopo, il momento tanto atteso: la nascita della National Basketball Association. L’NBA non è una lega. L’NBA è LA lega. Quella più seguita a livello internazionale. Quella che popola gli schermi sportivi. Quella che è fonte di ispirazione per chiunque si sia innamorato di questo sport. Celtics, Bucks, Lakers, Bulls: non c’è atleta-tifoso che non abbia sentito nominare almeno una volta queste squadre.

Il basket ha una storia luminosa: una storia di stelle. Magic Johnson, Michael Jordan, Kareem Abdul-Jabbar, Kobe Bryant, Lebron James non sono solo giocatori. Sono simboli. Ci ricordano che dobbiamo guardare in alto, puntare al cielo. E non importa quanta forza abbiamo o su quanti centimetri di altezza possiamo contare. L’importante è alzare i piedi dal pavimento e volare.

Clarita Ferri

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