FILIPPO RIGO

02 Dicembre 2020 | Clarita Ferri

Filippo Rigo
Presidente della ASD San Paolo Valeggio

NOME: Filippo
COGNOME: Rigo
CLASSE: 1975
RESIDENZA: Valeggio s/M
LAVORO: Impiegato
CARICA: Presidente
SPORT: Calcio
HOBBY: Volontariato

Filippo Rigo, valeggiano doc. In due parole? Sport e volontariato. E un vissuto pieno di soddisfazioni. Attratto da qualsiasi cosa relativa allo sport, Filippo conosce la San Paolo tramite il ‘Calcio a 5’, di cui è il fondatore insieme ad alcuni amici. Perché, come dice lui stesso “Una volta non c’erano le Playstation; il divertimento era altro. Non c’erano nemmeno molte macchine. Quindi si usciva nelle vie e si giocava insieme. E, sarà il caso, ma ogni gioco era sport”. Otto anni da consigliere (dal 2002 al 2006 e dal 2014 al 2018) e oggi presidente in carica da due anni, con altri due anni di mandato davanti a sé, Filippo parla della San Paolo con occhi pieni di speranza in questa bellissima associazione che, possiamo dirlo, è il vero centro “storico” di Valeggio.

Presidente, cosa comporta essere nella sua posizione?
“Essere il responsabile legale di 500 iscritti… è una bella responsabilità. È necessario diventare ‘tuttologo’, informarsi su come funzionano le attività sia a livello tecnico-sportivo, ma soprattutto burocratico. Il presidente è LA figura di riferimento dell’associazione e, non va dimenticato, è una figura volontaria. La mia fortuna è di poter lavorare con un direttivo che mi sostiene moltissimo. Se vogliamo dirla tutta, ho scelto di fare il presidente negli anni forse peggiori e più sfortunati di sempre. Il COVID ha complicato le cose. Avevamo molti progetti in testa, ora congelati.”

Di che progetti si tratta?
“Una divisa per la San Paolo, una festa di inizio e fine anno sportivo, la promozione di altri sport e festeggiamenti per i campionati. Il tutto per creare una fidelizzazione, un gruppo. Perché lo spirito della polisportiva è proprio questo.”

Quali sono le aspettative per questa nuova stagione sportiva? Si riuscirà a creare questo spirito di gruppo?
“Ci stiamo provando. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, rispettando le normative di ogni federazione. Non siamo rimasti con le mani in mano. Abbiamo deciso di ripartire con le attività perché è importante cercare di tornare alla normalità. Anche se evitiamo gli abbracci. Anche se facciamo canestro senza darci il cinque. Anche se non ci diamo la mano dopo un incontro di tennistavolo o durante una staffetta di atletica. Già il fatto di fare allenamento INSIEME credo che sia un grande risultato.”

Ci racconta com’è strutturata la San Paolo?
“La San Paolo è una polisportiva che ha un direttivo formato da 6 consiglieri, un segretario, un presidente e un vicepresidente, eletti ogni 4 anni. Per essere sicuri che ogni settore sia rappresentato all’interno del direttivo, inoltre, ogni consigliere è referente di almeno una o due attività. Al di sotto del consiglio ci sono i responsabili di settore. I corsi sono gestiti poi dagli allenatori, che svolgono gli allenamenti con bambini e adulti.”

Cosa significa “associarsi” alla San Paolo?
“Questa polisportiva è il cuore dello sport di Valeggio ed è una realtà storica di questo paese. Non siamo una palestra. Siamo molto di più. Oltre a fare sport, cerchiamo di ‘educare’. Fare sport vuol dire anche imparare a rispettare le regole. Imparare cosa vuol dire lavorare in un team, far parte di una squadra. Cosa vuol dire ottenere risultati insieme, impegnarsi, fare sacrifici per raggiungere degli obiettivi. È una grande scuola di vita. E per me è stato fondamentale. I miei amici più cari sono quelli con cui ho giocato a calcio. Lo sport mi ha insegnato come comportarmi all’interno di una squadra. Ho capito che mancare ad un allenamento significa mettere in difficoltà altre persone. Che essere puntuale è importante. Che l’impegno non va sottovalutato, così come il rispetto delle regole. Ho imparato come ci si comporta in uno spogliatoio. Nei confronti degli altri, degli spettatori o dell’allenatore. Lo sport, permettetemi di dirlo, è ‘tanta roba’ … non è solo un gioco.”

Volontariato: esiste ancora?
“Io adoro Valeggio e sono molto riconoscente al paese in cui abito e l’attività del volontariato ha sempre caratterizzato la mia famiglia. Fortunatamente esiste ancora, ma sta scomparendo. Le aspettative e le responsabilità su questa attività crescono sempre di più. Si rischia molto (e gratuitamente), ma se non ci fosse, molte cose scomparirebbero. Ritengo che a volte, più che donare i propri soldi, se si dona un po’ del proprio tempo, si dona molto di più.”

Queste attività andrebbero promosse?
“Assolutamente sì. Il volontariato è un valore che dovrebbe essere trasferito ai giovani. Serve un ricambio generazionale: i ragazzi dovrebbero farlo non per crediti scolastici o per costrizione. Ma per il piacere del fare volontariato. Quando ero giovane mi piaceva fare il barista: versavo le spume al Grest e ho fatto parte del circolo ‘Anspi’. Ho fatto l’animatore degli Adolescenti per 6 anni. Fa parte di me. E finché posso dedicherò sempre parte del mio tempo al paese.”

Clarita Ferri

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