LEONARDO CRESSONI

29 Gennaio 2021 | Clarita Ferri

Leonardo Cressoni
Istruttore di Atletica della San Paolo Valeggio

NOME: Leonardo
COGNOME: Cressoni
CLASSE: 1990
RESIDENZA: Castelnuovo d/G
LAVORO: Bagnino
CARICA: Istruttore di Atletica
SPORT: Atletica

Leonardo Cressoni, classe ’90. Abbigliamento casual e battuta sempre pronta. Atleta fedele a questo sport dal 2003 ed istruttore dal 2009, Leonardo entra nella San Paolo prima con i centri estivi e poi come istruttore a partire dal 2009, inseguendo una passione che dura da 17 anni. È un bagnino e istruttore di atletica, ha lavorato come cameriere e ha aiutato i nonni nel negozio di famiglia: “Sono un tipo dinamico, difficilmente sto fermo”. Così si definisce questo ragazzo, un inguaribile ottimista che cerca di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. Ed è con il sorriso che ci racconta del suo passato dinamico e pieno di piccole grandi soddisfazioni.

Leonardo, ci fai un breve excursus della tua esperienza qui?
“Al momento alleno la quarta e la quinta elementare e aiuto Katia con i ragazzi delle medie e superiori. Nel 2012 ho avuto la possibilità di frequentare il corso per diventare istruttore ufficiale. Nel 2011 ho seguito un precorso a Schio e l’anno successivo ho superato le prove teoriche e pratiche. Al momento alleno ufficialmente per la San Paolo. I miei nonni e mia mamma sono di Valeggio e mio papà di Borghetto, quindi nel sangue sono un valeggiano doc.”

Eri uno studente modello?
“Non ho mai avuto molta voglia di studiare, ma mi sono divertito. Ho frequentato il liceo scientifico presso l’‘Istituto Seghetti’ con indirizzo sportivo a Verona. Era una scuola gestita dalle suore (e sono uscito tutt’altro che prete): abbiamo avuto la possibilità di provare sport come rugby, football e rafting. Rifarei tutto quello che ho provato.”

Che tipo di lavoro preferisci?
“Ho sempre lavorato all’aperto. Lavoro come bagnino presso il campeggio ‘La Quercia’ di Lazise dal 2011. Da circa tre anni sono diventato coordinatore. Sette stagioni con uno stop di due anni tra il 2018 e il 2019 per lavorare in proprio con i miei genitori in un’osteria. I miei nonni avevano un negozio di frutta e verdura qui a Valeggio. Con i lavori manuali e dinamici mi destreggio bene. Siamo l’unico campeggio in cui i bagnini non sono mai seduti. Sono contento perché questo è un lavoro sicuro: c’è sempre molta richiesta e il turismo non cala mai.”

La tua passione più grande?
“Allenarmi. Quando ci si allena tanto, diventa quasi una droga (e ce ne fossero di droghe così!). Negli ultimi anni mescolo atletica, palestra e crossfit, che ho iniziato da poco. In inverno vengo spesso ad allenarmi al campo, ma alla sera stacco. Vengo per passione.”

Come hai iniziato la tua carriera da atleta?
“Con il famoso calcio con cui ogni italiano entra nel mondo dello sport. Andavo a giocare al campetto con gli amici, ma quando agli allenamenti il mister mi diceva cosa dovevo fare… impazzivo. E ho capito che preferivo sport individuali come il tennis, che ho praticato per qualche anno.”

Quali sono state le tue più grandi soddisfazioni in atletica leggera?
“Sono sempre stato bravo nel salto in lungo (per cui ho battuto il record della scuola) e nella velocità pura. Uno degli appuntamenti più importanti a livello regionale sono i CDS (campionati di società) dove le varie squadre si sfidano cercando di ottenere il punteggio più alto. Nel 2009 a Vicenza abbiamo raggiunto il minimo nel 4×100 per gli italiani. È stata una cosa del tutto inaspettata: siamo andati a Milano per la staffetta. Il livello era molto alto, ma è stata una bellissima esperienza. Non gareggi solo per te stesso, ma per un ‘bene comune’, per il punteggio della società e della squadra. Abbiamo girato l’Italia: Comacchio, Bastia Umbra, Siena. A 16 anni sono diventato campione provinciale nel salto in lungo e nei 100 metri. Nel 2006 campione regionale CSI nel lungo.”

Ti sei trovato in difficoltà quando hai iniziato l’attività come istruttore?
“Avevo 19 anni, ma mi sono ambientato subito. Sono un tipo abbastanza espansivo, che tende sempre a scherzare. Mia mamma dice sempre che da bambino ero un ‘discolo’, un matto. Forse è per questo che riesco a gestire anche chi fa confusione. Sono entrato subito nel ruolo.”

Come hai vissuto il lockdown del 2020?
“Come un’esperienza che nessuno di noi aveva mai vissuto. Ma, tutto sommato, non mi è andata poi così male. Ho un bel giardino e mi sono appassionato a questo tipo di lavoretti. E mi allenavo a casa. Anche se è stato un disastro, dobbiamo cercare di venirne fuori il prima possibile.”

Mare o montagna?
“Come bagnino, mare. Assolutamente. Ma andare in montagna non mi dispiace. Non mi nego nulla. Se c’è qualcosa di nuovo da provare, provo. Con la scuola venivano organizzate le settimane bianche e ho imparato (dopo mille cadute) anche a sciare.”

Sogno nel cassetto?
“Sono orgoglioso di me stesso. Dall’essere un semplice bagnino sono diventato coordinatore del camping e per ora mi tengo stretto questo lavoro. Ma in futuro – perché no? – mi piacerebbe mettere su famiglia. In più, mi piace visitare nuovi posti, ma sempre in compagnia. D’estate, quando i miei amici vanno in vacanza, io sono sempre al lavoro e d’inverno difficilmente vado via da solo. Quindi, probabilmente, vorrei mettere in programma qualche viaggio in più.”

Clarita Ferri 

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