2021: scommetti che vinceremo!
“Anno bisesto, anno funesto”: così si diceva una volta. E i nonni avevano ragione. Un anno che sembra durato un secolo; un anno che non ci sembra di avere vissuto davvero; un anno di grandi lutti sportivi che non ci hanno lasciato tregua. Quella dei campioni che abbiamo salutato in questo 2020 è una lunga lista, con date che rimarranno nella storia.
26 gennaio. L’aereo su cui viaggiava Kobe Bryant, stella dell’NBA precipita a Calabasas, facendo cadere anche i nostri sogni. Simbolo dei Lakers, 5 campionati vinti e due ori olimpici. Indubbiamente uno dei migliori prestigiatori con il pallone arancione. 25 novembre. Crolla un mito del calcio mondiale. El Pibe de Oro ci lascia, tra gli occhi lucidi di molti amanti di questo sport. Tre giorni di lutto nazionale in Argentina e mille cuori davanti al suo storico murales nei Quartieri Spagnoli. E, infine, 9 dicembre. Un tumore ai polmoni porta con sé Paolo Rossi, che fa sognare milioni di italiani al mondiale dell’82. “Un esempio di garbo e umanità”, come lo definisce Mattarella poche settimane fa.
E così tanti altri. 17 gennaio: muore Pietro Anastasi, tre campionati vinti con i bianconeri. 11 marzo: Italo De Zan, ex ciclista dominatore indiscusso della Napoli-Fiuggi del ’46 e compagno di Pinarello. 31 marzo: Pape Diouf, procuratore sportivo senegalese, probabilmente il primo presidente africano di una squadra di calcio europea ad alti livelli. 8 aprile: Donato Sabia, ex mezzofondista e velocista, che regala ottime prestazioni negli 800 e 400 metri. 2 giugno: Carlo Ubbiali, nove motomondiali vinti tra il ’49 e il ’60 e 5 trofei sull’Isola di Man.
Molte stelle sono venute a mancare, tutte accomunate da un’unica passione: quella per lo sport. Passione che unisce anche milioni di giovani e adulti, che quest’anno hanno dovuto mettere una pietra sopra campionati e stagioni sportive. È stata per tutti una grande sfida. Abbiamo rinunciato a molte cose. A festeggiare insieme dopo una vittoria. A trattenere le lacrime per una sconfitta. A ridere forte negli spogliatoi. A dare il massimo per la propria squadra. Abbiamo abbandonato quei piccoli gesti che rendono lo sport ciò che è davvero: una grande scommessa. Scommessa sulla vita, sulle amicizie, sui sacrifici, sul futuro. Lo sport è il nostro modo di rendere la vita un po’ meno grigia. Ci regala emozioni forti; ci fa sognare davanti ad un pallone; ci fa saltare in alto verso un canestro. Ci ricorda che, come diceva Friederich Schiller, “l’uomo è davvero uomo solo quando gioca”.
E quindi continuiamo ad allenarci: a casa, al parco, per strada. E corriamo insieme verso questo nuovo anno, con una grande speranza nel cuore: di poter tornare a fare tutto questo mano nella mano. Perché è con lo sport che nascono le storie più belle.
Clarita Ferri